5 – Noi non abbiamo un’anima, noi SIAMO l’anima

Nel secondo capitolo della «Bhagavad-gita» si gettano le basi di una prospettiva completamente ribaltata rispetto a quella dell’Occidente: se costruiamo il nostro progetto politico, sociale, scolastico, ecc. dimenticandoci dell’essenza del nostro essere allora sarà arduo cogliere davvero ciò che di bello c’è in questo mondo

Ci credete? Sono 5 mila anni che abbiamo gli stessi problemi!

Ecco perché lo Yoga funziona da così tanto tempo: siamo strutturalmente gli stessi da sempre, ma questo metodo ci porta verso la consapevolezza totale che cambia la visione della vita e ci fa scoprire la nostra vera natura...

4 – Un segreto per la vita: imparare a tollerare la gioia

Krishna inizia a creare la cornice di pensiero nella quale impartire ad Arjuna il più grande e intimo degli insegnamenti segreti, riservati solo alle persone che non invidiano Dio...

3 – Come può una guerra essere giusta?

La situazione è di stallo totale, Krishna esorta Arjuna ad alzarsi e combattere, ma Arjuna è bloccato, non se la sente, è in uno stato di ansia soffocante, preso dal panico...

2 – A Krishna non piace “fare Dio” (il sentiero del Bhakti Yoga)

Siamo noi, esseri condizionati, colmi di vanagloria e falso ego che vorremmo essere Dio! Nel senso che vogliamo controllare tutto, dominare su tutto e tutti. Lui sa che la vera felicità non sta in quelle cose ma nell’Amore, con la A maiuscola, Amore che è sinonimo di Servizio...

1 – Una saggezza antica per la vita moderna: la Bhagavad-Gita

La Bhagavad-Gita trasmette un messaggio universale, adatto a tutti, senza distinzione di credo o cultura», scrive Tiziano Valentinuzzi in questa prima puntata di «My Sweet Krishna – Saggezza antica per la vita moderna».

La tolleranza è l’altra faccia della non-violenza (ma che fatica!)

Nello Yoga non ci sono santi né falliti, ma ricercatori. Con un solo desiderio nel cuore: raggiungere la grandezza di chi sa tollerare. E la ricerca comincia ogni «oggi» della nostra vita...