Nel secondo capitolo della «Bhagavad-gita» si gettano le basi di una prospettiva completamente ribaltata rispetto a quella dell’Occidente: se costruiamo il nostro progetto politico, sociale, scolastico, ecc. dimenticandoci dell’essenza del nostro essere allora sarà arduo cogliere davvero ciò che di bello c’è in questo mondo

Ecco perché lo Yoga funziona da così tanto tempo: siamo strutturalmente gli stessi da sempre, ma questo metodo ci porta verso la consapevolezza totale che cambia la visione della vita e ci fa scoprire la nostra vera natura...

Krishna inizia a creare la cornice di pensiero nella quale impartire ad Arjuna il più grande e intimo degli insegnamenti segreti, riservati solo alle persone che non invidiano Dio...

La situazione è di stallo totale, Krishna esorta Arjuna ad alzarsi e combattere, ma Arjuna è bloccato, non se la sente, è in uno stato di ansia soffocante, preso dal panico...

Siamo noi, esseri condizionati, colmi di vanagloria e falso ego che vorremmo essere Dio! Nel senso che vogliamo controllare tutto, dominare su tutto e tutti. Lui sa che la vera felicità non sta in quelle cose ma nell’Amore, con la A maiuscola, Amore che è sinonimo di Servizio...

La Bhagavad-Gita trasmette un messaggio universale, adatto a tutti, senza distinzione di credo o cultura», scrive Tiziano Valentinuzzi in questa prima puntata di «My Sweet Krishna – Saggezza antica per la vita moderna».

Nello Yoga non ci sono santi né falliti, ma ricercatori. Con un solo desiderio nel cuore: raggiungere la grandezza di chi sa tollerare. E la ricerca comincia ogni «oggi» della nostra vita...