«Questa vita è il tuo racconto», cantiamo l’amore, il coraggio e il divino

Mario Raffaele Conti ed Edoardo Rosati non sono solo scrittori e giornalisti: compongono anche canzoni che sono lo spin-off del loro lavoro di comunicatori. Qui ci raccontano come è nato il loro terzo album, «Questa vita è il tuo racconto».

Le feste e la follia creativa del nuovo Vinicio Capossela

Vinicio Capossela, cantautore, poeta, scrittore e intrattenitore “non allineato”, fuori dagli schemi nella sua follia creativa, sceglie di rappresentare, da sempre, l’anima della festa natalizia in tutte le sue diverse interpretazioni e manifestazioni e dedica un album, «Sciusten Feste N.1965»...

I vocalizzi di un famoso sistema di parto non sono il canto carnatico

Colpa di una semplificazione: i vocalizzi di un famoso sistema di parto non sono il canto classico del Sud dell'India. Che è un metodo difficilissimo da apprendere

“Beatles ’64”, lo sbarco a New York che li ha portati dritti nel nostro cuore

Quando i Beatles arrivano a New York nel 1964 non sanno che il loro atterraggio nella Grande Mela li renderà star mondiali, che saranno protagonisti di un cambiamento epocale. Il documentario «Beatles '64» di David Tedeschi prodotto da Martin Scorsese racconta questa fantastica avventura americana.

I Beatles hanno aperto i nostri occhi a un nuovo sguardo sul mondo

All’orecchio contemporaneo le melodie, armonie e parole del lascito dell'opera registrata dei Beatles sono rassicuranti, simbolo di un’era di crescita felice, di utopia. Erano degli innovatori istintivi, instancabili, irriverenti mai aggressivi. Hanno aperto ai nostri occhi un nuovo sguardo al mondo.

Lo zen e l’arte di creare il suono: John Cage e il rumore del silenzio

Alla Maverick Concert Hall nel tardo agosto del 1952 il pubblico in sala era incuriosito dal programma che prevedeva una nuova opera di John Cage: per 4 minuti e 33 secondi il pianoforte non emise nessun suono. Quello che accadde in realtà fu una tonante risposta ad una sorta di koan Zen: «Cosa è suono?».

Incorniciare il tuo ego: la meditazione secondo John Cage

«In a Landscape» del 1948 è uno dei lavori giovanili di John Cage scritto per piano o arpa come musica per un balletto. La composizione galleggia su un flebile ¾ di sottofondo con una ripetizione di arpeggi quasi tutti sullo stesso accordo.

Bill Evans e quel piccolo pezzo immortale di pace

Registrata una volta sola, Bill ha sempre rifiutato di suonare «Peace Piece» in pubblico perché credeva che la composizione avrebbe perso il suo valore e significato in quanto era stata solo un’ispirazione al momento. Un piccolo pezzetto di pace, ove cancellazioni o modifiche saranno impossibili...

Due meditazioni sonore con mantra contemporanei

Ci sono dei brani musicali della tradizione occidentale che hanno lo stesso potere evocativo dei canti sacri indiani? Noi ne abbiamo scovati due: il primo di Gavin Bryars, compositore e contrabbassista inglese, il secondo di Ryūichi Sakamoto, genio giapponese scomparso nel 2023. Leggete qui sotto e regalatevi un'esperienza “mistica”...

La potenza del millenario canto carnatico indiano

La musica di tutto il Subcontinente indiano nel corso della storia è andata distinguendosi in due filoni: la musica Hindustānī nel Nord e la musica così chiamata Carnatica (o Karnatika) nel Sud, che è rimasta pressoché invariata nei secoli

Suonare con il corpo, la lezione delle leggende della musica

Tre storie tra tante possibili, che testimoniano come la musica sia il linguaggio di un’altra dimensione corporea: Beethoven, Gould e la Franklin. Ludwig Van verso i 32 anni aveva un udito ormai compromesso, che sarebbe scomparso totalmente dopo i 40 anni. La sua memora musicale accumulata sino a quel periodo lo sostenne per tutta la vita, sopperendo con la mente all’incedere fantasmagorico dell’imponente orchestrazione immaginata. Utilizzava strumenti di supporto come il "timpano", un apparecchio acustico primitivo, per cercare di amplificare i suoni. Più tardi, quando l’udito era ormai completamente scomparso, utilizzò anche una bacchetta di legno che mordeva mentre era appoggiata alla cassa armonica del pianoforte.

Vi spiego perché sono andato due volte a vedere Taylor Swift

Si sono concluse un paio di settimane fa le due tappe italiane del The Eras Tour, tournée mondiale della cantante statunitense Taylor Swift che, dopo 13 anni dal suo ultimo concerto in Italia, ha fatto ritorno nel nostro Paese. Quando era venuta nel 2011, durante lo Speak Now Tour, il concerto al Mediolanum Forum di Assago rappresentò un flop totale: solo 3.421 posti venduti contro una capienza di 5.585. Praticamente, lo stadio era riempito solo a metà. Anno dopo anno, tour dopo tour, naturalmente le speranze di rivedere Taylor sul suolo italiano sbiadivano sempre di più.