La temperatura della Terra continua ad alzarsi senza che i potenti facciano davvero qualcosa per fermare questa tendenza. Purtroppo i cambiamenti climatici sono i responsabili dei grandi incendi che colpiscono vaste aree del pianeta. Lo ha stabilito uno studio coreano dell’Institute for Basic Science. Con l’aumento delle emissioni di gas serra, la frequenza globale dei fulmini cresce di circa l’1,6% per ogni grado Celsius di riscaldamento. Ciò è particolarmente rilevante in regioni come gli Stati Uniti orientali, Kenya, Uganda e Argentina, dove l’incremento potrebbe tradursi in una maggiore probabilità di innesco degli incendi.
Nonostante l’aumento dei fulmini, i principali fattori che determinano l’espansione dell’area bruciata rimangono i cambiamenti nell’umidità globale e la crescita accelerata della vegetazione, che fornisce il combustibile necessario per lo sviluppo degli incendi. Questo approccio integrato, che combina modelli atmosferici, dinamiche della vegetazione e processi di combustione, permette di comprendere meglio le interconnessioni alla base degli incendi boschivi e di pianificare strategie di mitigazione e gestione del territorio.
Uno studio della Colorado State University, invece, mette in luce una dinamica preoccupante: le foreste del Colorado, che tradizionalmente agiscono da serbatoio di carbonio (ossia assorbono CO₂ dall’atmosfera), stanno ora rivelando una funzione inversa. La mortalità degli alberi, accentuata da insetti e malattie, ha ridotto la capacità di assorbimento, facendo sì che le emissioni derivanti dalla decomposizione e da altri processi superino la quantità di carbonio sequestrata.
Con l’aumento della mortalità degli alberi, il ciclo naturale del carbonio viene perturbato, trasformando le foreste da “pozzi” di carbonio in potenziali “fonti” di emissioni. Le infestazioni di insetti e la diffusione di malattie, spesso esacerbate dai cambiamenti climatici, sono tra i principali responsabili di questo fenomeno. Se le foreste smettono di assorbire carbonio o, peggio, iniziano a emetterlo, questo potrebbe contribuire ulteriormente al riscaldamento globale, creando un circolo vizioso.
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Certo sono pessime notizie, ma questa consapevolezza sta muovendo gli scienziati a trovare una soluzione alle emissioni dei motori. E allora ecco due buone notizie. L’American Chemical Society, riferisce il notiziario Science Daily, sta testando la possibilità di convertire il calore di scarico in elettricità attraverso un generatore termoelettrico. Questo sistema potrebbe integrarsi con le auto ibride per migliorare ulteriormente l’efficienza e potrebbe essere applicato in altri settori, come la produzione di energia o i sistemi industriali che generano calore di scarto.
In Svezia invece arriva il primo tratto di strada che permette di ricaricare le auto elettriche attraverso il sistema Ers. La nuova iniziativa sulla strada E20 rappresenta un passo innovativo verso una mobilità elettrica sempre più integrata e sostenibile. La E20, che collega Stoccolma, Göteborg e Malmö, è solo l’inizio di un ambizioso piano per elettrificare oltre 3.000 km di strade svedesi, trasformando il sistema viario in una rete di ricarica per veicoli elettrici. Questo innovativo sistema funziona come la ricarica wireless dei telefoni cellulari. Una piastra di ricarica integrata sotto l’asfalto permette ai veicoli elettrici di ricaricarsi mentre transitano, estendendo così la loro autonomia. Inoltre, grazie a questa tecnologia, in futuro potrebbero essere impiegate batterie più piccole, contribuendo a rendere i veicoli elettrici più economici.
![Quando qualcuno ti dice che hai un ego gigante, stai solo disturbando il suo](https://www.rispirazioni.it/wp-content/uploads/2025/02/Leone-900x600.jpg)
Quante volte ci sentiamo minacciati da personalità debordanti che ci capita di incrociare che non ci tengono in considerazione o non ci lasciano spazio di espressione? L’invidia è un veleno che fa male a chi la subisce, ma soprattutto “uccide” chi la prova. Ma un ego buono è un vaccino contro l’ego cattivo altrui. Non è una forma di superiorità, ma una coscienza dell’inferiorità del motivo del contendere rispetto all’assoluto che abbiamo dentro
![Il pianeta si scalda, ma c’è qualche buona notizia all’orizzonte](https://www.rispirazioni.it/wp-content/uploads/2025/02/Pianeta-900x600.jpg)
La temperatura della Terra continua ad alzarsi senza che i potenti facciano davvero qualcosa per fermare questa tendenza. Ma qualcosa si muove e le scoperte della scienza stanno facendo ben sperare. Ma bisogna fare presto.
![Da Satyananda a Van Lysebeth, i miei incontri con i grandi dello Yoga](https://www.rispirazioni.it/wp-content/uploads/2025/02/Van-Lysebeth-900x600.jpg)
Negli Anni 80 ho incontrato i più grandi Maestri grazie ai quali ho ampliato le mie conoscenze e proseguito nel mio percorso personale. Sono state tutte esperienze importantissime. Fino all'incontro della vita, quello con la mia maestra Gabriella Cella...
![Se dopo la pratica affiora malessere è segno che ci stiamo purificando](https://www.rispirazioni.it/wp-content/uploads/2025/01/Ruscello-900x600.jpg)
Quando emerge una sensazione di generale turbamento o di irritazione non vuol dire che abbiamo praticato male. È che quando solleviamo il coperchio emergono lotte, competizioni, contrasti, ambivalenze. Che di solito nascondiamo o neghiamo. Invece con la pratica eliminiamo le tossine...
![Così negli Anni 70 ho incontrato lo Yoga e i più grandi Maestri (prima parte)](https://www.rispirazioni.it/wp-content/uploads/2025/02/Peace-Love-900x600.jpg)
Era il 1975, a Parma. Avevo un rapporto molto laico con lo yoga, tutti noi eravamo mossi da una sincera curiosità accompagnata da un certo distacco nei confronti del mondo esoterico e mistico; questa è stata una fortuna e non a caso nessuno di noi ha poi seguito anni dopo il filone New Age...
![La socialità allontana la demenza e c’è connessione tra intestino e Alzheimer](https://www.rispirazioni.it/wp-content/uploads/2025/02/Cervello-900x600.jpg)
Due scoperte importanti: uno studio americano spiega che partecipare ad attività sociali come visitare amici, partecipare a eventi o fare volontariato può aiutare a prevenire o ritardare la demenza. Una ricerca italo-svizzera, invece, ha “visto” con esami sofisticati delle alterazioni strutturali e cellulari dell'intestino legate alla malattia degenerativa.